sabato 20 settembre 2008

Il salto di qualità

Che cosa distingue un buon atleta da un campione? Sicuramente le attitudini personali, tra cui le doti fisiche (su cui poco si può dire, se non che si possono allenare e migliorare partendo da una base che comunque per tutti è diversa) e la dedizione, che implica di conseguenza le ore passate sul tatami e le ore fuori dal tatami in cui l'atleta "mastica" e "respira" comunque Jiu Jitsu. Mi riferisco a pratiche come lo studio dei video, la concentrazione e la curiosità in generale, pratiche che fanno si che si prolunghino anche fuori dall'accademia le ore di allenamento.
Parlando però di atleti di livello già avanzato a mio parere ciò che fa la differenza è la capacità di analizzarsi dall'esterno, essere buoni arbitri e soprattutto buoni allenatori di se stessi.
Comprendere il perchè si fa un determinato tipo di preparazione od esercizio, oppure quale caratteristica del proprio modo di lottare deve essere valorizzata o migliorata può dare all'atleta quella marcia in più che nessun istruttore può dare.
"Nessuno conosce meglio di te il tuo corpo e la tua mente e quello di cui hanno bisogno, per cui se ti analizzi con la giusta obiettività potrai migliorare laddove non arriveresti con il solo aiuto di una guida esterna. In una parola....faresti il "salto di qualità".
E' compito di un buon istruttore esortare l'allievo avanzato a iniziare il proprio cammino in questo senso, che deve essere l'integrazione alla preparazione tecnico-atletica che si fa in palestra.
Questo è anche un modo per innamorarsi senza ritorno della PROPRIA arte marziale e non abbandonarla più, facendone uno stile di vita.