martedì 21 ottobre 2008

I bambini, il Jiu Jitsu e la via....

Insegnare ai bambini è una cosa molto particolare, unica nel suo genere. Far apparire ciò che apprendono come un gioco è fondamentale e non sempre semplice. Richiede dedizione e pazienza, più che insegnare agli adulti.
Gli stessi adulti che molto spesso mi chiedono, in maniera più ironica che curiosa, cosa farò quando avrò un figlio mio, ben certi di per se di quella che sarà la mia risposta.
Ritengo che un genitore debba comunque dare un "indirizzo" al proprio figlio, senza per questo imporgli alcunchè. Nell'età in cui il piccolo non può prendere le decisioni di sua spontaneità o semplicemente quando non ha parametri sufficienti per valutare tutto il contesto, è giusto che sia il genitore a indicargli la via, proponendo sempre e mai imponendo, e dando la giusta importanza al fatto che un errore o una semplice esperienza sbagliata vissuta in prima persona siano la miglior palestra di apprendimento.
Premesso questo, posso affermare che insegnare il Jiu Jitsu ad un figlio sia il miglior dono che un genitore può fare a lui. Come difesa personale e, più avanti, come filosofia di vita volta alla costruzione della persona e al suo inserimento nella società. Attraverso, la consapevolezza, l'autostima, la forma fisica, la serenità nel porsi con il prossimo, il bambino crescerà al meglio e diventerà un uomo.
Una volta che avrà conosciuto la possibilità di apprendere tutto ciò, sarà libero di scegliere se approfondire o mollare, nella consapevolezza piena di ciò che fa. Se questa consapevolezza verrà a mancare vuol dire che si sarà sbagliato qualcosa nel trasmettere il giusto messaggio.

Una buona crescita a tutti attraverso il Jiu jitsu....Grandi e piccini!