venerdì 23 gennaio 2009

Politici e combattenti.

Guardandosi un pò intorno all'interno del variegato mondo marzialista italiano non si può fare a meno di distinguere due categorie di paticanti: i combattenti e i politici.

I primi parlano poco, i secondi parlano sempre.
I primi usano un linguaggio diretto, i secondi un linguaggio diplomatico.
I primi sudano, i secondi non ne hanno bisogno.
I primi si mettono in discussione, i secondi hanno già "la verità".
I primi conoscono la legge del tatami e del ring, i secondi quella dei dan, magari autoelargiti.
I primi si misurano con se stessi attraverso il confronto con gli altri, i secondi creano stili dal nulla e diventano granmaestri.
I primi hanno la strada lunga e difficile, i secondi quella più corta e remunerativa.
I primi non vendono niente, i secondi molto fumo.
I primi hanno qualità, i secondi quantità.
I primi sono esaltati, i secondi sono "signori" che non hanno bisogno di provare niente.
I primi sono solo fisici, i secondi solo tecnici.
I primi usano solo forza, i secondi non necessitano di ciò, possedendo tecniche Hokuto.
I primi sono stupidi, i secondi molto furbi.
I primi difendono il loro credo con onore e con il sangue, i secondi non possono combattere perchè mortali.
I primi sputano sangue per un podio, i secondi sono tutti campioni mondiali.
I primi costruiscono se stessi, i secondi solo il business.

Decidete voi da che parte stare....