Ho conosciuto il mio mestre Roberto Atalla nel 2004, durante la preparazione del mio match di Copenaghen, contro Lars "Bad Boy"Besand, nella gabbia del EVT 3.
Roberto era stato invitato in Italia da quello che allora era un amico comune, che al momento del suo arrivo non si prodigò neanche di andarlo a prendere in stazione. Fu cosi che mi trovai di fronte a questo personaggio, che avevo conosciuto solo tramite le cronache dei mondiali di Jiu Jitsu su Budo International e che aveva in programma di soggiornare a casa mia una settimana.
Mi innamorai del suo stile di lotta sobrio da subito, organizzando con i miei compagni di team un seminario per quelle che erano allora le nostre possibilità, vale a dire la sola scuola livornese, con 5-6 atleti agonisti e qualche altro sporadico partecipante. Tra questi non c'era colui che lo aveva invitato, il quale, dopo essere stato "strapazzato" abbondantemente da Roberto nell'unico allenamento fatto insieme, aveva deciso che Roberto non aveva niente da insegnargli!!!!
Alla fine della settimana, d'accordo con il nostro caposcuola, decidiamo di chiedere a Roberto la possibilità di entrare a far parte del suo team di BJJ, allora neonato: il Rio Grappling Club.
Da li in poi le visite si sono succedute al ritmo di 4-5 all'anno, con altri seminari organizzati da noi e mai, dico mai, un soldo chiesto da Roberto per il biglietto aereo o quant'altro (cosa unica direi, coi tempi che corrono).
Il 2005 fu l'anno della mia seconda visita in Brasile, in compagnia del fratello Gianluca Boni, del greco del team Draculino, Dimitris Tzitos e di un altro grande amico e cintura nera RGC, il polacco Mariusz Koziej. Questa data coincide con l'ingresso nel nostro team della filiale di Bologna, la prima filiale aggregata dopo Livorno, grazie all'entusiasmo di Gianluca "Sweep Machine" Boni.
Nel frattempo alcune cose stavano cambiando nella palestra dove insegnavo a Livorno. La comunione di intenti veniva meno, per cui decidevo di li a poco di intraprendere la mia strada, solamente sotto la bandiera RGC e senza più il nome della mia vecchia scuola aggregato al nome RGC. Contavo solo sul supporto di pochissimi che al tempo crebbero in me (primo fra tutti il mio amico adesso cintura viola, Pippo Del Bimbo).
Intanto aveva aderito al progetto il fratello spezino Erik "Cerotto" Tornaboni, che viaggiava ogni settimana per allenarsi con me a Livorno. Da li a poco avrebbe aperto la sua filiale all'interno della palestra Quality, dell'amico Massimo Pensa, fondando il RGC Spezia.
Il lavoro di Gianluca, prezioso come sempre, continuava nel mentre in quel di Bologna, facendo letteralmente "innamorare" all'arte suave un giovane e promettente allievo, molto atletico e dedito all'allenamento: il ferrarese Matteo "Pitbull" Menna, che da li a poco, raggiunta la cintura blu, fonderà il RGC Ferrara.
Forti di questo piccolo gruppo iniziale, cominciavamo a portare il nome RGC in giro per le competizioni, finendo molto spesso sul podio e mantenendo rapporti aperti con tutte le altre scuole interessate all' intento di promuovere il Jiu Jitsu nella maniera più sincera e professionale possibile.
Questa comunione di intenti portava, dopo diversi allenamenti insieme, ad un altro importante passo: l'entrata nel team della filiale di Firenze, facente capo a Matteone Calamandrei.
Grazie al suo interessamento e alla sua disponibilità iniziavano anche i raduni a cadenza mensile per tutti i membri del team. Occasione fondamentale per cementificare lo spirito di gruppo e l'amicizia, nonchè per confrontarsi e crescere tecnicamente.
La tappa successiva vedeva, grazie all'aiuto di un altro amico comune, il piemontese Francesco La Manno (già ospite mio per allenamenti insieme qua a Livorno), l'ingresso della filiale di Sestri Levante, con a capo Andrea "Battistacca" Lavaggi. Andrea si faceva notare da subito come uno di noi, con la solita visione dello sport, dell'amicizia, dell'ironia e del sudore produttivo (nonchè una chierica notevole, requisito ormai fondamentale per far parte dell'elite degli istruttori RGC...).
Altra tappa è rappresentata dall'ingresso della filiale di Parma, grazie al lavoro di Alessio "Basetta" Rimella, a cui va l'onore di essere, oltre che atleta preparato nel BJJ, anche persona molto sensibile dal punto di vista sociale, coniugando l'attività di insegnante con quella di aiuto e recupero di soggetti disagiati (e per questo, come lui ben sa, nel RGC ci "sguazza"). A loro si unisce in seguito e quasi da subito un gruppo di studio di Carrara, facenti capo a Michele Cipriani.
E' la volta del RGC Carrara.
Ultima, ma non in ordine di importanza, la scuola più lontana, quella di un veterano delle materassine italiane, con tascorsi nel judo e nel no gi: Vanni "Uomo in catene" Altomare, che sottoscrive, dopo un seminario col sottoscrito organizzato con l'aiuto e l'interessamento di Pierandrea Petazzi, il RGC Molfetta (unica filiale RGC del suditalia).
La comunione di intenti, la fratellanza e la scuola come interesse comune sono il nostro credo. Ognuno mette questi principi, senza forzature, costrizioni o ricatti morali, prima dell'intresse del singolo.....Semplicemente perchè siamo fatti così....E mi piace pensare che sia stato il corso degli eventi ed il destino, a portarci ad essere amici e compagni.
La realtà odierna è fatta di successi in tutti i sensi. Agonistici, organizzativi e soprattutto di crescita come esseri umani....E vi assicuro...Non ci fermeremo qui!
Oss