venerdì 22 febbraio 2013

Viaggi e Jiu Jitsu

Le sensazioni che ci passano per la testa quando mettiamo su il kimono non sono facilmente descrivibili, ne abbiamo parlato ampiamente, ma credo che il modo migliore per sentirne il sapore sia viverle, magari a contatto di quelli che sono i compagni di allenamento e molto spesso pure gli amici più veri.
Le sensazioni che si provano prima di fare jiu jitsu, prima di una competizione, di un seminario o più semplicemente di un allenamento normale, sono state invece descritte meno spesso.
Cosa ci porta a prendere l'aereo, il treno o l'auto per fare trasferte anche di molte ore, credo sia riconducibile a ciò che abbiamo dentro al cuore. quel groviglio di sensazioni come la ricerca, la curiosità, la voglia di fare esperienza e, perchè no, la voglia di stare anche solamente un poco, soli con noi stessi, contornati da fratelli.
Quando mi ritrovo in viaggio, da solo o con i compagni di squadra, riesco sempre a ritagliare un momento intimo con me stesso dei più profondi.....ripercorro il mio viaggio personale, ciò che mi ha portato fin li...Penso a cosa mi riserverà il futuro e cosa mi sta riservando il presente, sentendo alle mie spalle una piacevole sensazione di pienezza che ben poche altre cose mi hanno dato nella vita. Le belle persone, le brutte persone, le competizioni, la nascita del mio team, le vittorie, le sconfitte, la nazionale, le tante città visitate, le sensazioni degli inizi difficili sempre bene in mente, la consapevolezza di quanto sia più facile fare jiu jitsu per i ragazzi che iniziano oggi, di come la nostra arte marziale si sia evoluta o involuta e cosa ancora di buono posso trasmettere ai miei ragazzi nella maniera migliore: con l'esempio.

Questo piccolo post introspettivo è per voi AMICI....Per come ancora credete in me, per come mi avete supportato nei momenti difficili, per come vi aiutate l'un l'altro secondo un codice noto solo ai combattenti e che spero di avervi trasmesso nel modo che più meritate.

OSS