Erik Tornaboni...un buon argento al suo primo torneo di judo
Da più un anno, quando già ero entrato a tutti gli effetti a far parte del fantastico universo del Jiu jitsu brasiliano, ho riscoperto il Judo, disciplina che iniziai a praticare dall'età di undici anni fino quasi a quattordici.
Il perché di questa scelta è stata in gran parte dovuta alla presenza, nella palestra a La Spezia dove mi alleno di tre grandi praticanti judoka, di cui uno di essi ha un lungo passato tra le fila della nazionale italiana. Come non sfruttare un'occasione del genere? Sono sempre stato aperto alle discipline lottatorie e ciò è ampiamente dimostrato dal fatto che ho trascorsi, sempre agonistici, in diversi stili, come ad esempio la submission e il sambo russo, che mi hanno dato delle belle soddisfazioni, sia negli allenamenti che nelle competizioni e dei quali porto con me tecnica ed esperienza che sfrutto quando mi trovo a praticare il Jiu jitsu brasiliano.
Per tali motivi, la tentazione di buttarmi nell'allenamento del Judo, in presenza di tali esperti in materia, è stata troppo forte e, francamente, una scelta in senso contrario avrebbe rappresentato, a mio modo di pensare, un'occasione sprecata e un indice di chiusura mentale.
I primi tempi sono stati duri, imparare a lottare in piedi, a quasi trent'anni, non è impresa facile, ed entrare negli automatismi della lotta con la giacca, capire il gioco delle prese, degli squilibri e delle proiezioni, risulta molto complesso e faticoso... e di voli sulla materassina se ne fanno tanti...!
Tuttavia, cominciando a "ingranare", le soddisfazioni sono iniziate ad arrivare e, soprattutto, è giunta la consapevolezza di quante lacune avevo nel combattimento in piedi...!
A terra, tuttavia, mi rifacevo, forte delle mie abilità acquisite con lo studio del BJJ, anche se, eccetto determinate tecniche e posizioni, non mostravo cose così aliene ai miei compagni di allenamento, judoka abili anche nella lotta al suolo.
Viste queste affinità mi sono documentato, trovando conferme nel fatto che le due discipline altro non sono... che la stessa: ebbene sì, forse non tutti sono consapevoli che il BJJ nasce proprio dal judo del Kodokan, quello fondato da Jigoro Kano, in virtù del fatto che il Conte Koma, ossia colui che ha insegnato il Jiu jitsu a Carlos Gracie, altro non era che un judoka allievo di jigoro kano...
Il vero motivo delle attuali differenze tra i due stili sta nel fatto che il regolamento del judo prevede l'ippon per proiezione, enfatizzando naturalmente il combattimento in piedi a discapito del gioco al suolo, ma se si eccettua questo aspetto, le differenze sono proprio poche, ve lo assicuro.
Pertanto, consiglio a tutti gli appassionati di BJJ di allenarsi anche nel judo, per imparare a lottare in piedi, ricordandosi che la proiezione è comunque punteggio anche nelle competizioni di BJJ e che partire in vantaggio è importante, sia perché si prendono punti, sia perché spesso una buona proiezione porta ad un controllo a terra; secondariamente, credo sia poi molto importante anche per cambiare spesso sparring partner, considerato che i praticanti di judo sono notoriamente in numero maggiore di quelli del BJJ ed è più facile trovar palestre con diversi lottatori.
Sono convinto, dunque, che questa doppia pratica porti a dei buoni risultati, anche se solo si gareggi nel BJJ, utilizzando il judo come complemento: consiglio perciò vivamente a tutti un allenamento in questa prospettiva, magari una lezione a settimana da dei buoni judoka, ne trarrete senz'altro in risultati e in perfezionamento delle vostre abilità.
Buon allenamento!
Il perché di questa scelta è stata in gran parte dovuta alla presenza, nella palestra a La Spezia dove mi alleno di tre grandi praticanti judoka, di cui uno di essi ha un lungo passato tra le fila della nazionale italiana. Come non sfruttare un'occasione del genere? Sono sempre stato aperto alle discipline lottatorie e ciò è ampiamente dimostrato dal fatto che ho trascorsi, sempre agonistici, in diversi stili, come ad esempio la submission e il sambo russo, che mi hanno dato delle belle soddisfazioni, sia negli allenamenti che nelle competizioni e dei quali porto con me tecnica ed esperienza che sfrutto quando mi trovo a praticare il Jiu jitsu brasiliano.
Per tali motivi, la tentazione di buttarmi nell'allenamento del Judo, in presenza di tali esperti in materia, è stata troppo forte e, francamente, una scelta in senso contrario avrebbe rappresentato, a mio modo di pensare, un'occasione sprecata e un indice di chiusura mentale.
I primi tempi sono stati duri, imparare a lottare in piedi, a quasi trent'anni, non è impresa facile, ed entrare negli automatismi della lotta con la giacca, capire il gioco delle prese, degli squilibri e delle proiezioni, risulta molto complesso e faticoso... e di voli sulla materassina se ne fanno tanti...!
Tuttavia, cominciando a "ingranare", le soddisfazioni sono iniziate ad arrivare e, soprattutto, è giunta la consapevolezza di quante lacune avevo nel combattimento in piedi...!
A terra, tuttavia, mi rifacevo, forte delle mie abilità acquisite con lo studio del BJJ, anche se, eccetto determinate tecniche e posizioni, non mostravo cose così aliene ai miei compagni di allenamento, judoka abili anche nella lotta al suolo.
Viste queste affinità mi sono documentato, trovando conferme nel fatto che le due discipline altro non sono... che la stessa: ebbene sì, forse non tutti sono consapevoli che il BJJ nasce proprio dal judo del Kodokan, quello fondato da Jigoro Kano, in virtù del fatto che il Conte Koma, ossia colui che ha insegnato il Jiu jitsu a Carlos Gracie, altro non era che un judoka allievo di jigoro kano...
Il vero motivo delle attuali differenze tra i due stili sta nel fatto che il regolamento del judo prevede l'ippon per proiezione, enfatizzando naturalmente il combattimento in piedi a discapito del gioco al suolo, ma se si eccettua questo aspetto, le differenze sono proprio poche, ve lo assicuro.
Pertanto, consiglio a tutti gli appassionati di BJJ di allenarsi anche nel judo, per imparare a lottare in piedi, ricordandosi che la proiezione è comunque punteggio anche nelle competizioni di BJJ e che partire in vantaggio è importante, sia perché si prendono punti, sia perché spesso una buona proiezione porta ad un controllo a terra; secondariamente, credo sia poi molto importante anche per cambiare spesso sparring partner, considerato che i praticanti di judo sono notoriamente in numero maggiore di quelli del BJJ ed è più facile trovar palestre con diversi lottatori.
Sono convinto, dunque, che questa doppia pratica porti a dei buoni risultati, anche se solo si gareggi nel BJJ, utilizzando il judo come complemento: consiglio perciò vivamente a tutti un allenamento in questa prospettiva, magari una lezione a settimana da dei buoni judoka, ne trarrete senz'altro in risultati e in perfezionamento delle vostre abilità.
Buon allenamento!