sabato 17 maggio 2008

Nanto e Hokuto - Due facce della stessa medaglia


Cosa significa fare arti marziali....? Molto spesso mi sono soffermato sul significato a più ampio margine di questo termine...."Arte marziale" letteralmente significa arte del Dio Marte...Il Dio della guerra....Di conseguenza arte marziale significa arte della guerra, del combattimento.
Fin qua tutto bene direte voi....Eppure c'è gente che dice di fare arti marziali ed allena solamente tecniche predefinite su avversari collaborativi, senza testarle mai in situazione di stress emotivo come per esempio una competizione. Si signori.....Il contesto più vicino alla realtà del combattimento è la competizione sportiva. Con meno limitazioni possibile.
Questo di per se non significa che uno debba per forza cimentarsi in valetudo...significa semplicemente che misurarsi in uno scontro sportivo aiuta a controllare le varie sensazioni di rabbia, paura, tensione, aggressività e blocco motorio che normalmente si manifestano allorché siamo davanti ad una situazione di pericolo. Ovviamente l'ideale sarebbe cimentarsi continuamente in scontri reali, ma questo, converrete, è legalmente e razionalmente impossibile.
Molti praticanti di Wing Tsun, Kung Fu, Ju Jitsu tradizionale, giustificano la loro apatia sportivo-atletica con affermazioni del tipo: "In uno scontro reale non siamo su un ring o su un tatami, siamo in strada" (e ci riallacciamo al concetto espresso in precedenza, se non hai allenato mai il combattimento o se lo hai allenato solo in palestra, vai poco lontano)....."In uno scontro reale si morde, si tirano i capelli e si attaccano gli occhi (come se il praticante di sport da combattimento non potesse farlo anche lui, una volta che se ne presenta la necessità)...."In strada spesso ci troviamo di fronte a bastoni e coltelli" (si...ma anche a pistole....) "In strada ci si può trovare a fronteggiare più di un avversario" (allora auguri.....se non ti sei allenato con Ben Jhonson).
La conclusione a cui voglio arrivare è quella di allenare gli automatismi che possono servire, in situazioni di avversario non collaborativo, preparato quanto te tecnicamente e atleticamente.
In poche parole, seguire l'esempio di quello che da anni fanno i pugili e i lottatori....Snobbati come non marzialisti e in grado di vincere qualsiasi karateka o praticante tradizionale molto facilmente, semplicemente perché più fisici, più abituati allo scontro ed al contatto.
Il Jiu Jitsu brasiliano, esprime in sintesi nella maniera migliore questo concetto. Tecnico, scientifico, fisico ed efficace, perché incentrato solo ed esclusivamente sul combattimento, ed allo stesso tempo sufficientemente sicuro per una sana pratica anche a livello amatoriale. Niente kata o dimostrazioni coreografiche (e ci sono istruttori che sostengono che cosi "si dimostra" un'arte marziale), niente istruttori con gradi comprati o tecniche apprese sui video, (se non lotti non vai avanti, al massimo resti cintura blu). Va da se che una cintura nera di tale arte è sempre un combattente temibile e una persona preparata atleticamente (nel senso di performante...i fisici da spiaggia lasciamoli al body building).

Buon allenamento (con molto sudore) a tutti!