Ho voglia di pubblicare nella sua interezza il pensiero di un mio allievo, che mi ha inviato (in via confidenziale come è solito fare fra fratelli...) su facebook...
Ti aspettiamo alla grande...Rimettiti dalla tua operazione e torna in famiglia...
Io personalmente sono orgoglioso di te e credo che anche tutti i ragazzi siano fieri di averti come amico e compagno d'allenamento:
"Ciao gay! Sono a casa... L'operazione è andata al meglio e durante tutto il giorno ho avuto il tempo di riflettere e dire che qualche anno fa non avrei mai pensato di affrontare dei passi così importanti solamente x una passione.Tu penserai :"Pippo è solo un menisco", è vero, però non è solo l'intervento di oggi, ma è tutto il contorno che mi sbalordisce e mi fa capire quanto sono cambiato. Quando mi sono fatto male, il mio pensiero è andato subito ai mesi di recupero se mi fossi rotto i legamenti e di conseguenza ai mesi lontano dagli allenamenti e dai miei amici. Quando ho recuperato un pò, anche se non ero al 100% non mi sono mai tirato indietro, ma non xchè voglio dimostrare qualcosa a qualcuno, ma perchè ormai il jiu jitsu fa parte della mia routine quotidiana, è una cosa meccanica come quando apri una porta, lo fai e basta, senza pensare. Mi sono sacrificato con gli allenamenti, mi sono alzato presto la mattina x andare a correre e cercare di non perdere la forma migliore, ho lottato nonostante l'infortunio. Ho sacrificato anche la famiglia, magari le sere potevo stare con i miei bambini, ma come ti ho detto se non fossi venuto ad allenarmi non avrei avuto la giornata completa. Mi hai chiesto tante volte di scrivere qualcosa sul jiu jitsu e questo è il momento più adatto. Anche se sembro un pò esagerato e so che nella vita ci sono cose molto più importanti, non mi riesce vedermi senza fare jiu jitsu, anzi mi vedo proiettato nel futuro con qualche anno di più e con una cintura nera a dare consigli ai giovani magari durante un passaggio di guardia o un raspage e di poter continuare a lottare ancora a lungo.Tutto questo è anche colpa tua. Quindi, SUKA!"