Ultimamente, è il caso di dirlo, mi sembra di trovarmi di fronte a corsi e ricorsi storici come mai prima, ovviamente in ambito marziale ed in termine di contatti con vecchi compagni/amici di allenamento.
Mi ritrovo cosi a riflettere più del solito sul mio rapporto con gli allievi e a quanto essi possano essere soddisfatti o meno da esso. Penso a tutte le ore passate sul tatami, a quelle passate fuori da esso, ma sempre comunque connesse ad esso, come cene, trasferte ed occasioni di divertimento comune passate insieme....Mi chiedo: "sarò sempre stato onesto con loro?" "Avrò talvolta disatteso le loro aspettative?" "Avrò sempre trasmesso loro il giusto ed il mio massimo, in termini di tecnica e di etica marziale ed umana?""Mi sarò sempre relazionato correttamente con ognuno di loro, anche coi soggetti più difficili?"
Trovare risposte a tutte queste domande, a livello oggettivo, non credo sia pienamente possibile, perciò mi limito a mettere per iscritto cosa secondo me è importante ai fini di una proficua pratica e crescita INDIVIDUALE all'interno della scuola....Scritto in maiuscolo perchè troppi cosiddetti "maestri" sotto definizioni come "tradire la scuola" si dimenticano che la scuola è fatta comunque da individui e nessuno di essi vuole annullare se stesso per un principio molte volte comodo solo a chi detiene lo scettro di comando.
Personalmente sono un insegnante con i miei allievi ed un allievo con il mio maestro Roberto Atalla...E guai se cosi non fosse....Ricordarsi sempre il motto del grande Renzo Gracie: "Una cintura nera è una cintura bianca che non ha perso la voglia di imparare". Questo lo ritengo il primo, imprescindibile principio!
Quando insegno/apprendo, sono sempre aperto al massimo e pronto ad ogni confronto, con chiunque si ponga con rispetto. Per questo le mie lezioni sono "open" ai dubbi e alle conseguenti domande, cercando di togliere/togliermi ogni dubbio possibile....I miei seminari sono quanto più possiile ricchi di dettagli e mai "avari" di tecniche....Chi insegna per puri scopi commerciali non gode della mia stima. Secondo principio!
Chi insegna/combatte, non deve inoltre mai scordarsi che ha gli occhi addosso degli allievi/compagni di squadra...Deve perciò essere sempre di grande esempio e portatore di valori positivi. Per questo cerco sempre di lottare in prima persona, in gara, ed in palestra con ogni allievo. La lotta è gioia del confronto e scambio di sudore....Si cementifica un rapporto non possibile cosi profondamente in altri modi. I pusillanimi ed i bulli non troveranno casa nella nostra scuola....I primi strisceranno da altre parti con la loro cintura blu a vita, gli altri cammineranno temporaneamente a petto gonfio nell'attesa di rompersi la testa su qualche sasso più duro di loro (e c'è sempre). Questo è il terzo principio!
Un rapporto umano/professionale non deve che basarsi sull'onestà...Ogni errore sarà ammesso da entrambe le parti, purchè sia in buona fede....Un allievo è prima un amico che condivide la tua stessa passione e poi uno studente....Comunque MAI un cliente, nè tantomeno, contemporanemente, un allievo quando si tratta di portare la bandiera della scuola e un cliente quando si tratta di pagare le retta mensile!!!
Osu a tutti!