“…ma il tempo il tempo
chi me lo rende
chi mi da'indietro quelle stagioni
di vetro e sabbia chi mi riprende
la rabbia il gesto donne e canzoni
gli amici persi i libri mangiati
la gioia piana degli appetiti
l'arsura sana degli assetati
la fede cieca in poveri miti.
Come vedi tutto e'usuale
solo che il tempo stringe la borsa
e c'e'il sospetto che sia triviale
l'affanno e l'ansimo dopo una corsa
l'ansia volgare del giorno dopo
la fine triste della partita
il lento scorrere senza uno scopo
di questa cosa...che chiami...vita...”
chi mi da'indietro quelle stagioni
di vetro e sabbia chi mi riprende
la rabbia il gesto donne e canzoni
gli amici persi i libri mangiati
la gioia piana degli appetiti
l'arsura sana degli assetati
la fede cieca in poveri miti.
Come vedi tutto e'usuale
solo che il tempo stringe la borsa
e c'e'il sospetto che sia triviale
l'affanno e l'ansimo dopo una corsa
l'ansia volgare del giorno dopo
la fine triste della partita
il lento scorrere senza uno scopo
di questa cosa...che chiami...vita...”
Lettera
F.Guccini
Non è mia abitudine, da sempre, scrivere in maniera retorica
per ricordare qualcuno….
Questo pezzo non vuole fare eccezione….E’ solamente una
riflessione sul mio cammino, su quello di coloro che lo hanno incrociato e su
quella cosa bella, fugace, allegra e
triste che è la vita.
Un cammino iniziato a metà anni novanta, che mi ha portato
in giro per il mondo, a conoscere belle persone e persone che di bello non
hanno niente. A vivere una miriade di esperienze comunque formative in un
periodo in cui il jiu jitsu in Italia si respirava solamente.
Adesso che il movimento è forte anche da noi, spesso mi
trovo a voltarmi indietro e a pensare a chi questa meraviglia non ha fatto in
tempo a vederla, pur avendo dato un contributo enorme affinchè venisse
realizzata. A chi l’ha vissuta parallelamente ad altre esperienze negative, e
non ha avuto la forza….di essere più forte. A chi la stava vivendo e la sorte
gliel’ha tolta sul più bello.
Pensi, forse troppo, ti rattristi, hai voglia di imprecare,
vorresti che fossero altre le persone a partire e subito pensi che non è
giusto, ti senti un fortunato ad esserci ancora.
Per Roberto, Samuele, Fabio, Carlos e Marco che troppo
presto se ne sono andati….
Per Alessandro, perché lotti con tutto se stesso in questo
momento più che mai….
Bernardo