giovedì 15 luglio 2010

Criteri valutativi per una proficua pratica

Molte volte, troppe a mio modo di vedere, mi ritrovo di fronte ad appassionati che si presentano in palestra interessati al corso, magari dopo aver visto qualche match mio o dei miei ragazzi, chiedendomi pareri su altri istruttori e scuole.
Premesso che non mi sento nessuno per dare "giudizi"su altri, quello che faccio di solito è limitarmi a fornire dei parametri di valutazione, utili all'interessato per capire meglio il mondo che si appresta ad affrontare e valutare cosi se possa veder realizzate o meno le proprie aspettative. Cosa possa aspettarsi da un corso, una scuola, un maestro e quanto egli possa/voglia investire nella disciplina che si appresta a praticare:

1) Valutare sempre i numeri del maestro e della scuola in questione. Quanto egli ha lottato, cosa ha vinto, dove ha combattuto, gli atleti che ha formato, se in palestra lotta con gli allievi etc. Nessuno può insegnarvi quello che non ha provato in prima persona ( ed una cosa che hai provato in prima persona sei sicuro che funziona, altrimenti la aggiusti o la cambi).

2) Valutare se vi trovate davanti ad un appassionato con conoscenza (capace ed onesto, magari con qualche limite di struttura d'allenamento in termini di spazi ed orari), un appassionato senza conoscenza (probabilmente onesto ma poco capace), un commerciante con conoscenza (magari capace, ma interessato solo ai vostri soldi), un commerciante senza conoscenza (il peggiore) e un professionista (di solito il migliore a cui rivolgersi. Capace, onesto in termini economici e con una struttura di allenamento adeguata da permettere un'ampia disponibilità di spazi/orari, per soddisfare le esigenze di tutti, dall'amatore all'agonista più accreditato).

3) Valutare l'importanza che la scuola da alla formazione dell'individuo attraverso l'arte marziale/sport da combattimento. Imparare a lottare significa conoscere e migliorare noi stessi attraverso il confronto. Va da se che un vero lottatore sarà una persona umile, che vede la competizione come un mezzo per raggiungere la conoscenza più velocemente e per costruire se stesso giorno per giorno. Vi insegnerà prima di tutto il rispetto dell'avversario e a non tirarsi indietro di fronte a nessuna difficoltà. Vi insegnerà che la più saggia decisione è quella di essere umile, perché ci sarà sempre qualcuno migliore di te. Vi insegnerà a non arrendervi mai, a non indietreggiare di fronte a nessuno, ad imparare dalle vittorie e dalle sconfitte. Vi insegnerà attraverso la lotta ad essere uomini.