Prendo spunto da un
articolo del mio buon amico Max De Michelis, uno che l’informazione la
fa davvero e sempre dopo essersi ampiamente documentato, riguardo alla notizia
che riempie la cronaca nera di tutti I tg e carta stampata, da pochi giorni a
questa parte: l’arresto del maestro spagnolo di Kung Fu Juan Carlos Aguilar, accusato di
aver ucciso e seviziato diverse persone, tra cui una prostituta nigeriana nel
suo dojo.
La notizia ha fatto il giro del mondo ed ovviamente i vari giornalisti si sono avvicendati in vari “servizi” uno più fazioso dell’altro, per accaparrarsi lo scoop. Questo è il giornalismo di oggi: non l’informarsi e dare una notizia in maniera documentata ed imparziale, ma creare il sensazionalismo anche a costo di fare sciacallaggio! La chiamano “Professionalità”!
La notizia ha fatto il giro del mondo ed ovviamente i vari giornalisti si sono avvicendati in vari “servizi” uno più fazioso dell’altro, per accaparrarsi lo scoop. Questo è il giornalismo di oggi: non l’informarsi e dare una notizia in maniera documentata ed imparziale, ma creare il sensazionalismo anche a costo di fare sciacallaggio! La chiamano “Professionalità”!
Ecco che, trovandomi in
albergo, accendo la tv (cosa che non faccio praticamente mai quando sono a
casa) e capito su uno dei tanti TG di Studio Aperto (cosa che di solito faccio
ancora meno, vista la “nota professionalita” dei loro giornalisti). Aguilar è definito
immediatamente “Serial Killer” provato e soprattutto immediatamente associato
al suo ruolo di “maestro di arti marziali”, come se ci fosse una relazione tra
violenti e marzialisti. Viene definito con la solita dozzinalità “primo maestro
di arti marziali occidentale” (che cazzo vuol dire???? Arti marziali ce ne sono
10000.....E’ come dire “primo meccanico dell’era moderna”.....Di che cosa?
Bici, macchine da cucire, camion, auto, moto, caldaie...boh) e soprattutto uomo
dai muscoli possenti....(se vedevano George St Pierre o Vitor Belfort cosa avrebbero
detto????).
Il personaggio in
questione (che decideranno i giudici se colpevole o meno), sempre per la
precisione, era presente sulle pagine di Budo International assiduamente verso
la fine degli anni novanta, quindi aveva già avuto ampiamente contatto con un
giornalismo che mercifica ogni cosa, dalla notorietà alla reputazione, che ti chiede soldi in cambio di un articolo e di
video promozionali di cui la redazione
( e solo lei) incassa i proventi di eventuali vendite.....Capito????? Non un
giornalista che viene a conoscenza delle tue imprese e ti chiama per un
intervista, ma il concetto completamente rovesciato....Tu chiami il giornale e
paghi perchè ti facciano l'intervista e ti filmino nei tuoi video didattici
che poi loro venderanno (e tu non vedrai un centesimo).
Aguilar appariva con
“lance” puntate in gola, posizioni di “guardie animalesche” improbabili, fuoco
alle spalle e molto altro.....Ma mai in un combattimento che potesse definirsi
tale.....Una delle tante operazioni di marketing con l’aura di invincibilità
alle spalle, creata anche da questi giornalisti, chiamati non a torto da
qualcuno “pennivendoli”, che al momento opportuno si accaniscono su ciò che
loro stessi hanno a suo tempo promosso, in cambio di soldi.
Il giornalismo è questo
oggi cari miei, un mestiere di venditore di articoli, piuttosto che una persona
informata sui fatti che scrive una notizia per informare.